Intervista all’autore: Vincenzo Spinelli

Ciao a tutti !!!

L’ospite dell’intervista di oggi è Vincenzo Spinelli, autore del libro “Dante e la tartaruga” edito “Il Seme bianco”.

Per leggere la mia recensione potete cliccare qui.

Biografia

Nato a Como nel 1985, di giorno fa il corriere per mantenersi e di notte scrive.

Ama il cinema, la letteratura, la musica e le donne, “ma non necessariamente in questo ordine”, ci dice.

Fin da piccolo nutre per il cinema una forte passione che lo porta, durante le scuole superiori, a scrivere sceneggiature. Deluso dal risultato di un cortometraggio girato con video-maker, perché (dicono) il video “era un’altra cosa” rispetto alla sceneggiatura, inizia a scrivere i primi racconti.

Da lì ai romanzi il passo è breve. Si innamora del periodo surrealista e di tutti quei libri vietati in una determinata epoca, e nel frattempo scopre la stand up comedy e, da subito, se ne sente attratto come forma d’arte.

Nel 2016 partecipa a un concorso nazionale di racconti e viene menzionato tra i primi sedici. Questo fa scattare in lui la voglia di affinarsi e così partecipa a diversi corsi di scrittura creativa tenuti da Andrea Di Gregorio.

Dante e la tartaruga è il suo romanzo d’esordio.

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Intervista

 1 – Come è nata l’idea di scrivere il tuo libro “Dante e la tartaruga”?

Nel 2016, dopo esser stato menzionato a un concorso nazionale per racconti e trovandomi così in uno stato emotivo particolare, mi capitò di guardare il film di Takeshi Kitano, “Achille e la tartaruga” e fu traumatico vedere un personaggio che tenta e ritenta per tutta la vita a dipingere senza avere un minimo d’attenzione dal mondo dell’arte. In qualche modo, l’idea di questo libro è nata per cercare di esorcizzare una vita come quella del personaggio.

2 – Mi descriveresti il tuo libro con tre aggettivi?

Irriverente.

Provocatorio.

Sfacciato.

3 – Un pregio e un difetto di Dante e di Elena?

Un pregio di Dante è che crede nel potere della cultura, un suo difetto è la presunzione di sentirsi il migliore scrittore di tutti i tempi.

Un pregio di Elena è essere troppo buona, e un suo difetto è sempre essere troppo buona.

4 – La copertina è meravigliosa: ci puoi raccontare qualcosa?

Non l’ho scelta io. A dire il vero mi aspettavo una cosa un po’ più decadente. Magari un qualcosa “alla Sclavi”, in bianco e nero, con Dante nella sua stanza, seduto mentre cerca di scrivere, il fumo della sigaretta che sale dal posacenere e i volti degli scrittori che ama che volteggiano nell’aria. Invece la copertina è stata realizzata dalla mia casa editrice. All’inizio non mi convinceva, poi anche io mi sono lasciato conquistare, anche perché il rosso è un colore ricorrente nel libro.

5 – Quali sono secondo te i tre elementi importanti per scrivere un buon libro?

La tensione, senza quella non c’è storia. E questo in linea generale, mentre personalmente aggiungo l’ironia l’umorismo, e una o più critiche alla società più o meno velate.

 6 – Puoi anticiparci se hai in progetto un altro libro?

Certo. Vorrei finire di scrivere una raccolta di racconti che ha come filo conduttore i social.

7 – Come ti descriveresti con tre aggettivi?

Timido.

Riservato.

Lunatico.

 8 – Ci puoi raccontare, se c’è, un aneddoto sul tuo libro?

All’inizio, prima di imparare effettivamente come fosse strutturato un romanzo, mi ero ispirato alla struttura di Martin Eden. Poi ho capito che non si scrivono più libri così. Sarebbe stato impossibile scrivere un romanzo con la classica struttura: infanzia, adolescenza, maturità ecc. Non si scrivono più romanzi con quel tipo di struttura.

9 – Quali sono i tuoi autori e libri preferiti: puoi citarmene un paio?

John Fante, il primo che mi viene in mente. Poi potrei dirti Tondelli o Pasolini. In generale, qualsiasi cosa scritta per smuovere le coscienze. Ma adoro anche la letteratura umoristica, perché per me non c’è nulla di meglio di riflettere e sorridere. E, visto che me lo chiedi, mi piace molto leggere i libri che hanno proibito o censurato in una determinata epoca, perché trovo assurdo vietare un libro, voglio dire, sono solo parole su carta, quelle non fanno male a nessuno.

10 – Infine una curiosità: qual è stato il tuo ultimo libro che hai comprato e/o letto?

Ho comprato la Trilogia di New York di Paul Aster perché è un autore che conosco poco e che vorrei approfondire.

Mentre l’ultimo libro che ho letto è I poveri sono matti, di Zavattini, libro che ho adorato perché racchiude tutto quello che cerco in un libro.

Grazie di aver partecipato alla mia intervista.

Alla prossima.

Gabrio

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