Intervista all’autrice: Claudia Proietti

Buongiorno,

ho il piacere di proporvi una nuova intervista. L’ospite è Claudia Proietti, autrice del libro “Il buio dietro le maschere” pubblicato da “Golem Edizioni”.

Potete anche recuperare la mia recensione cliccando qui.

Intervista

1 – Chi è Claudia Proietti e che tipo di scrittrice sei? 

Questa è una domanda a cui non sono sicura di saper dare una risposta troppo chiara. Credo che, andando avanti nella vita, impariamo meglio cosa non siamo e, soprattutto, chi non vogliamo essere.

Sulla questione “scrittrice”, invece, ho da poco scoperto durante un’intervista meravigliosa, che ho avuto il piacere di fare a un grande della letteratura (e non solo), che, tra scrittori “architetti” e scrittori “giardinieri”, io faccio parte della seconda categoria. Scrivo perlopiù a braccio, ispirata da una frase, da un’idea, a volte da un titolo che mi viene in mente e attorno al quale costruisco una storia; soprattutto, di solito “costruisco” una storia solo dopo aver creato un personaggio. Ecco, io parto dai personaggi e vado avanti raccogliendo quel che trovo qua e là, tanto la progettualità viene comunque perfezionata dopo. Pensavo non fosse un modo corretto di scrivere, invece ora so che è solo un modo di essere. E non mi dispiace.

2 – Qual è stato il motivo che ti ha spinta a scrivere “Il buio dietro le maschere”?

Il buio dietro le maschere è il seguito de La coscienza del male, la prima storia con protagonista Zeno, alias Adriano Zenotti. Avevo sempre scritto libri autoconclusivi, questo è stato il mio primo sequel e anche il primo romanzo il cui plot avevo già tutto chiaro in testa. Volevo porre l’attenzione sui serial killer italiani mai catturati e, soprattutto, sulle loro vittime, e chi meglio di un commissario/assassino per dare la caccia a un emulatore folle di crimini del passato?

Documentandomi sui vari casi sono rimasta molto colpita dalla storia di Romana Caselli, madre di Monica Abate, l’ultima vittima di quello che è passato alla storia come “il mostro di Modena”. La sua tenacia ha fatto sì che si scoprisse che la figlia non era morta di overdose ma era stata solo l’ultima di una serie di sfortunate ragazze uccise dalla stessa mano. Monica non ha mai avuto giustizia e neanche sua madre; poterne parlare a trent’anni esatti dalla vicenda è per me molto importante. Sono fatti che non si devono dimenticare.

3 – Mi descriveresti il tuo romanzo con tre parole?

Intrigante, ruvido, intenso.

4 – Un pregio e un difetto di Adriano Zeno e di Elena Bonetti e come sono in generale di carattere?

La struttura mentale e caratteriale di Zeno, ovvero il commissario Adriano Zenotti, è approfondita nel primo romanzo, ma anche in questo secondo capitolo era necessario farlo venire fuori per bene nel suo essere privo di empatia e “profondamente asettico”, nel senso che, pur essendo un distaccato per natura, poi non riesce a non applicare una sua morale, sebbene non sia governato da perbenismi e ideali inflazionati. Ovviamente il suo difetto è dichiarato e ben esposto: è un assassino apatico; ma è anche un uomo arguto, intelligente, logico, meno “automa” di quanto non sembri e con un senso di giustizia particolare seppur non ordinario.

Elena Bonetti è una poliziotta abnegata al suo lavoro e ai suoi doveri, ma anche una donna preparata, intraprendente e molto tenace. Nasconde debolezze e vulnerabilità dietro un’apparenza di distacco e freddezza, ma ha valori molto saldi e un forte senso di giustizia. Il suo difetto è anche uno dei suoi pregi: la testarda tenacia e l’irrinunciabile voglia di verità, costi quel che costi.

5 – Quali sono le tematiche trattate?

Oltre alla dualità insospettabile di Zeno, che in qualche modo rappresenta l’imprevedibilità di tante persone apparentemente “normali” (concetto ormai un po’ obsoleto!), una delle tematiche principali è proprio l’importanza di non dimenticare mai il passato per evitare che si ripeta.

Il Male, spesso, dimostra di avere molta più memoria dell’uomo; e anche più pazienza: si nasconde, aspetta e poi torna. Inoltre, e questo è il tema a cui sono più affezionata, c’è la necessità di non dimenticare le vittime e le loro famiglie, le cui vite vengono stravolte e cancellate per sempre.

6 – Qual è, secondo te, il punto di forza del tuo romanzo?

Non ne sono sicura, non sta a me dirlo, ma credo sia la “velocità”, non solo riguardo al ritmo di narrazione, ma anche relativamente al tempo in cui i fatti si susseguono. L’indagine è difficile, nonostante le nuove tecnologie, proprio perché tutto capita velocemente. La mancanza di tempo è il vero elemento di difficoltà per gli inquirenti, e anche per Zeno.

7 – Cosa hai provato mentre scrivevi “Il buio dietro le maschere”?

Scrivere di Zeno mi diverte e, in un certo senso, mi incuriosisce; io sono il suo esatto opposto e pensare con la sua testa è un esercizio molto stimolante. Per quanto riguarda le descrizioni degli omicidi e la narrazione dei casi (purtroppo veri) ho provato un profondo senso di rispetto e, quando si parlava delle vittime, anche un po’ di commozione. Come dicevo, a differenza del mio commissario, io sono fin troppo empatica!

8 – Quali difficoltà hai incontrato durante e dopo la stesura del romanzo?

In realtà non ci sono state troppe difficoltà durante la stesura. Forse ciò che mi spaventava, all’inizio, era il timore di scrivere un sequel visto che per me era la prima volta. Temevo di essere ripetitiva nel descrivere i personaggi principali, oppure di dare troppe informazioni per scontate. Temevo anche che la storia non sarebbe stata all’altezza di quella del primo libro. Invece, alla fine, sono rimasta abbastanza soddisfatta del risultato e ho ricevuto – e sto ricevendo – feedback davvero molto belli.

9 – Come ti descriveresti con tre aggettivi e quali passioni/hobby hai nel tempo libero?

Perfezionista, ironica e (un po’) ansiosa.

Tempo libero, carino, che cos’è? Scherzo (ma non troppo). Ho due bambine ancora abbastanza piccole, lavoro tutti i giorni con i ragazzi che seguo e, occasionalmente, presto collaborazioni come ghostwriter, quindi a volte per me tra notte e giorno non c’è differenza. Anzi, spesso la notte sono anche più produttiva; peccato poi che la mattina dopo la routine ricominci sempre impietosa! Comunque, mi piace trascorrere il tempo con la mia famiglia e, ovviamente, appena possibile perdermi tra le pagine di qualche buon libro.

10 – Infine una curiosità: qual è stato l‘ultimo libro che hai comprato e/o letto?

Irène di Pierre Lemaitre. Lo sto leggendo con una lentezza che non mi appartiene ma va bene così, ogni tanto è bello abbassare i ritmi. Dal tempo più “lento” vengono fuori le idee migliori.

Biografia

Claudia Proietti nasce a Roma nel 1985. Laureata in Lingue nella Società dell’Informazione, nutre da sempre un grande amore per la lettura, soprattutto per i generi giallo, noir e thriller. Tra i suoi autori preferiti: Arthur Conan Doyle, Horace Walpole, Raymond Chandler, Massimo Carlotto, Jean-Claude Izzo.

Pubblica molto giovane il romanzo gotico L’alba della notte. Per anni accantona la scrittura creativa collaborando con riviste online. Nel 2021 pubblica la raccolta di fiabe (di cui è anche illustratrice), Storie (im)Possibili di Animali Straordinari (Porto Seguro Editore), a sostegno della onlus “Il Viaggio di Leo”. Nel 2022 è la volta del romanzo fantasy/distopico 2042 (PAV Edizioni) e del romance Parlami di me. A settembre 2023 il romanzo La coscienza del male (Golem Edizioni) segna il suo esordio nel giallo e nel noir. Tra il 2022 e il 2024 partecipa a vari concorsi ottenendo premi e riconoscimenti.

Tra i principali, il Premio Garfagnana in Giallo – Barga Noir 2023 (miglior racconto inedito), il XVIII Premio Nabokov 2023 (menzione giuria sezione Crime), il Premio Giallo Festival 2023 (terzo classificato categoria miglior personaggio maschile), il MYSTEFEST 2024 – 51° Gran Giallo Città di Cattolica (terzo posto), il Garfagnana in Giallo 2024 (secondo posto sezione giallo classico per La coscienza del male) e il Festival Giallo Garda 2024 (menzione speciale giuria per La coscienza del male).

Ha collaborato all’organizzazione dei concorsi letterari “Se questo è il bene che ti vuoi”, curando la relativa antologia Taglia38 – Racconti, pensieri e poesie sui disturbi del comportamento alimentare e collaborato e Nero su bianco Racconti di crimine, terrore e misteri. A novembre 2024 arriva il seguito, Il buio dietro le maschere (Golem Edizioni) che ottiene una menzione d’onore alla sezione giallo del 16° Concorso Letterario Città di Grottammare. Partecipa a diverse antologie, soprattutto di genere.

Da febbraio a giugno 2024 collabora alla conduzione della rubrica L’altro occhio nel programma TV Tra il dire e il Male, (Cusano Italia TV). È stata curatrice della collana giallo e noir di PAV Edizioni (GiallOscuro) dal 2023 al 2025. Nella vita si occupa di ragazzi con Bisogni Educativi Specifici e presta collaborazioni occasionali come ghostwriter. È moglie e mamma di due bambine, ama il disegno, l’arte e la psicologia, in particolare quella criminale.

Grazie di aver partecipato all’intervista.

Alla prossima

Gabrio

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