Io sono l’abisso

Titolo:  Io sono l’abisso

Autore: Donato Carrisi

Editore: Longanesi

Collana: La gaja scienza

Pagine: 384

Prezzo: € 22,00

Uscita: 23 novembre 2020

Recensione

Anche questa volta, quando è uscita la notizia che sarebbe arrivato il nuovo libro di Donato Carrisi ho fatto i salti di gioia. Come sapete sono un grande appassionato dei suoi libri ed ogni volta riesce, secondo me, nell’impresa impossibile di superarsi. Quindi, come ogni anno quando mi accingo a leggere il suo libro, ho sempre un minimo di timore che possa deludere un pochino le mie altissime aspettative.

“Io sono l’abisso”, edito Longanesi, è il titolo che ci propone in questo 2020, anno in cui, possiamo ben dirlo ad alta voce, siamo tutti precipitati in un abisso nero e profondo. Col suo libro, Donato Carrisi ci regala delle ore di grande intrattenimento a 360 gradi, merito anche dei vari momenti pieni di adrenalina come adoro io.

I personaggi sono molto particolari, incuriosiscono e hanno, come sempre, una vita difficile. Il libro è carico anche di aspetti psicologici interessanti che ci coinvolgono per tutto il corso della storia.

La curiosità de “Io sono l’abisso” è che alcuni protagonisti vengono chiamati non per nome, infatti incontriamo, per esempio, tra le pagine: L’uomo che pulisce, la ragazzina col ciuffo viola e La cacciatrice di mosche. Sono loro tre i  pezzi importanti del puzzle che Donato Carrisi, con grande abilità, ci propone. Ma non sono gli unici. Infatti anche molti altri personaggi rendono la storia avvincente,  tra cui Micky.

Ho trovato tutti loro molto affascinanti a livello caratteriale e psicologico. Man, mano che si procede nella storia, si scoprono ulteriori lati della loro vita ed è impossibile non farsi travolgere dai vari avvenimenti, quindi preparatevi perché difficilmente riuscirete a staccarvi dalla lettura.

Un altro punto, che mi è piaciuto molto, è il fatto che lo scrittore abbia deciso di ambientare la storia nella zona del lago di Como che conosco bene, tra cui Nesso, fino ad arrivare all’isola Comacina. Questa scelta è, secondo me, molto azzeccata perché, come molti affermano, il lago ha un certo fascino lugubre e malinconico più del mare e, spesso, spaventa di più.

La scrittura di Donato Carrisi è magistrale, sa descrivere le scene alla perfezione, regalandoci la possibilità di immaginare perfettamente i vari avvenimenti come se fossimo presenti sul posto o spettatori al cinema. Inoltre sono riuscito a percepire anche molte sensazioni ed emozioni dei vari personaggi: la paura, la tensione, l’angoscia, il dubbio e persino un po’ di speranza da parte di alcuni in determinati momenti. Quindi tra ambientazione e descrizioni è stato fatto, a mio avviso, un ottimo lavoro.

Questa volta, a differenza del libro precedente, un paio di cose le ho lentamente intuite e ciò mi ha permesso di gustarmi meglio tutta la storia, ma in altri punti sono rimasto tutto il tempo in balia della sua penna che snocciolava colpi di scena e momenti di pura tensione e di paura per giungere ad un finale col botto.

“Io sono l’abisso” è uno dei libri più belli di questo terribile 2020. Come ho scritto all’inizio, il titolo del thriller si accostata molto bene all’attuale pandemia, in cui è come se tutti fossimo in fondo ad un abisso, in attesa di tornare a galla per poter riprendere a vivere. E per quanto riguarda vivere è anche ciò che cercano di fare alcuni personaggi che si intrecciano nel corso di questa affascinante e misteriosa storia thriller.

Il mio consiglio spassionato è di leggere assolutamente questo nuovo lavoro di Donato Carrisi perché saprà, sicuramente, conquistarvi ed appassionarvi come è riuscito a farlo, nuovamente, con me. Mi ha letteralmente intrattenuto per alcune ore indimenticabili, permettendomi di svagarmi con la testa da questo periodo molto difficile per tutti noi

Ovviamente, per non rovinarvi la lettura, non posso anticiparvi nessun passaggio, ma posso semplicemente dirvi ciò che ci ricorda l’autore in quarta di copertina:

“Ovunque andrai, io verrò te”

Trama

Sono le cinque meno dieci esatte. Il lago s’intravede all’orizzonte: è una lunga linea di grafite, nera e argento. L’uomo che pulisce sta per iniziare una giornata scandita dalla raccolta della spazzatura. Non prova ribrezzo per il suo lavoro, anzi: sa che è necessario. E sa che è proprio in ciò che le persone gettano via che si celano i più profondi segreti. E lui sa interpretarli. E sa come usarli. Perché anche lui nasconde un segreto.

L’uomo che pulisce vive seguendo abitudini e ritmi ormai consolidati, con l’eccezione di rare ma memorabili serate speciali. Quello che non sa è che entro poche ore la sua vita ordinata sarà stravolta dall’incontro con la ragazzina col ciuffo viola. Lui che ha scelto di essere invisibile, un’ombra appena percepita ai margini del mondo, si troverà coinvolto nella realtà inconfessabile della ragazzina. Il rischio non è solo quello che qualcuno scopra chi è o cosa fa realmente.

Il vero rischio è, ed è sempre stato, sin da quando era bambino, quello di contrariare l’uomo che si nasconde dietro la porta verde. Ma c’è un’altra cosa che l’uomo che pulisce non può sapere: là fuori c’è già qualcuno che lo cerca. La cacciatrice di mosche si è data una missione: fermare la violenza, salvare il maggior numero possibile di donne. Niente può impedirglielo: né la sua pessima forma fisica, né l’oscura fama che la accompagna. E quando il fondo del lago restituisce una traccia, la cacciatrice sa che è un messaggio che solo lei può capire. C’è soltanto una cosa che può, anzi, deve fare: stanare l’ombra invisibile che si trova al centro dell’abisso.

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