Titolo: La memoria delle ceneri
Sottotitolo: La libreria del demonio
Autori: Simone Valtorta, Daniela Franceschi
Editore: La Torre dei Venti
Collana: Ostro
Pagine: 159
Prezzo: € 12,00
Uscita: 11 giugno 2020
Recensione
“La memoria delle ceneri”, scritto a quattro mani da Simone Valtorta e Daniela Franceschi, è una storia thriller/horror/gotico che vi terrà incollati alle pagine.
Come sapete adoro sentire l’adrenalina quando leggo i libri di questo genere e non sempre riesco a percepirla. Invece questa volta ammetto che gli autori sono stati veramente in gamba, infatti hanno scritto una storia che, in vari passaggi, fa venire i brividi. Le descrizioni sono molto bene dettagliate e l’atmosfera che hanno creato è assolutamente coinvolgente. Si respira tutta la tensione, inoltre si percepiscono anche le preoccupazioni di alcuni protagonisti. Alcune scene da thriller, a cui si assiste, le ho trovate molto affascinanti.
All’interno la storia si sviluppa capitolo, dopo capitolo tra morti e dettagli che vengono aggiunti man, mano che si procede con la lettura. I colpi di scena sono diversi ed alcuni sono parecchio stuzzicanti ed intriganti, tanto da far venire ogni tanto i brividi. Tutto ciò, forse, anche perché mi sono fatto prendere subito dalla lettura. La storia è narrata, a mio avviso, molto bene (a parte qualche piccolo passaggio leggermente lento). Infatti gli autori sono riusciti a coinvolgermi e ad incuriosirmi, immediatamente, con una vicenda cupa e ricca di mistero.
I protagonisti sono quasi tutti ben descritti e ci trasmettono le loro ansie, le loro paure e preoccupazioni. Noi lettori, immersi nella vicenda, procediamo spediti, anche grazie ad un ritmo che diventa sempre più vivace e ritmato, alternandosi, ogni tanto, con qualche momento più tranquillo.
Tra passaggi forti, una dose di avventura, tanto mistero, tensione e momenti di soprannaturale, “La memoria delle ceneri” conquista ed intrattiene gli amanti del genere in modo molto piacevole, specialmente, quelli esigenti come me e con un palato parecchio raffinato circa i thriller e gli horror.
Tra gli elementi che tengono viva la nostra attenzione ci sono: la catena di morti, una certa dose di malvagità, di odio e di fenomeni che vanno oltre la mente umana. Tutto ciò mi ha appassionato parecchio. Inoltre, procedendo con la lettura, ho trovato interessanti i vari elementi e dettagli che gli autori snocciolano ed inseriscono nella storia in modo da tenere sempre più viva la nostra attenzione e coinvolgerci in modo più attivo.
Questo lavoro di Simone Valtorta e Daniela Franceschi mi ha messo alla prova, come un detective, nel cercare di capire le motivazioni di determinate azioni, durante lo svolgersi di alcuni passaggi.
“La memoria delle ceneri” è, secondo i miei gusti, un libro affascinante ed intrigante nel suo genere e ha la capacità di restare nella mente. Voglio consigliarlo a chi ama sentire i brividi sulla pelle, le atmosfere cupe, piene di mistero e di momenti in cui si fa fatica dare, a volte, una spiegazione. Da non leggere prima di dormire.
Complimenti agli autori e spero scrivano presto un secondo libro.
Concludo con ciò che è scritto in quarta di copertina:
“Aveva tessuto la tela come un ragno paziente, pronto a ghermire la preda che vi sarebbe incappata dentro. Ecco, era il momento; silenzioso, si lasciò scivolare verso il portone illuminato, verso la sala da cui provenivano allegre risate e un tintinnare di bicchieri. Pregustando già il mutarsi della gioia in lutto”
Trama
Parigi, 1982. In una città cupa e funerea, stretta nella morsa del gelo invernale, si aggira un’entità nota come il Devastatore. È un essere colmo di malvagità assoluta, che per decenni è rimasto nell’ombra, ma ora è pronto a scatenarsi e a colpire chiunque tenterà di opporsi a lui.
L’alterazione della realtà e gli elementi sovrannaturali che alimentano, fino all’ossessione, le paure più recondite dell’essere umano, sono gli ingredienti principali di un romanzo neogotico pensato come un intrigante enigma che deve essere risolto passo dopo passo, mettendo in ordine tutti i tasselli prima che sia troppo tardi: una corsa tra le vittime e il predatore, la cui posta è la vita.