Intervista all’autrice: Erica Mou

Ciao lettrici e lettori,

la protagonista dell’intervista di oggi è Erica Mou, cantautrice e scrittrice. Il suo libro d’esordio è “Nel mare c’è la sete”, casa editrice “Fandango Libri”

Per leggere la mia recensione potete cliccare qui.

Biografia

Erica Mou è una cantautrice pugliese, classe 1990. Comincia a studiare canto e chitarra sin dall’infanzia e si fa notare vincendo numerosi riconoscimenti per giovani cantautori, durante l’adolescenza.

Nel 2011 esce su etichetta Sugar di Caterina Caselli, il suo album È, prodotto dall’islandese Valgeir Sigurdsson. Entrato nella rosa dei finalisti per la miglior opera prima dell’edizione del Premio Tenco, il disco contiene anche una bonus track, Don’t stop, cover dello storico brano dei Fletwood Mac, scelta come colonna sonora dello spot istituzionale ENI per cui collabora con l’artista Ilana Yahav.

Nel 2012 partecipa al Festival di Sanremo nella sezione dedicata ai giovani artisti, con il brano Nella vasca da bagno del tempo, classificandosi seconda e vincendo il premio della critica Mia Martini e il Premio Sala Stampa Radio Tv. La canzone, prodotta da Davide Rossi, le vale anche il Premio Lunezia per il miglior testo, una nomination ai TRL Awards nella sezione Best New Generation e verrà poi scelta come colonna sonora di Women for Expo.

Nel 2014 è candidata ai David di Donatello per la Migliore Canzone Originale, Dove cadono i fulmini, colonna sonora del film di Rocco Papaleo, Una piccola impresa meridionale. Il videoclip della canzone, in cui Erica recita al fianco di Papaleo e di Riccardo Scamarcio, vince il Premio Roma Videoclip.

Nel 2015 conduce cinque puntate del programma radiofonico Anime Salve in onda sulla Radio Svizzera Italiana e pubblica Tienimi il posto, disco la cui copertina è firmata dall’artista Paolo Troilo. Questo album la porta ad aprire i concerti di Paolo Nutini, Patti Smith, Susan Vega e Caparezza e a continuare la sua intensa attività live alternando da sempre piccoli club e teatri con grandi palchi (Primo Maggio a Roma, Heineken Jammin’ Festival, Arezzo Wave, Wind Music Awards, Sziget).

Si esibisce anche all’estero (Brasile, Stati Uniti, Gran Bretagna, Belgio, Francia, Germania, Albania, Ungheria), imbracciando la chitarra e sperimentando con loops e beatbox. La penna e la voce di Erica vengono scelte per le colonne sonore dei film di Roberta Torre, Cosimo Damato, Giovanni Virgilio e Paul Haggis; partecipa inoltre a produzioni teatrali insieme, tra gli altri, a Lucio Dalla, Renzo Arbore, Teresa De Sio e lo stesso Papaleo. Interpeta, insieme a Raphael Gualazzi, Time for my prayers, colonna sonora del film di Pupi Avati, Un ragazzo d’oro.

Il 2016 si apre con una piccola partecipazione della cantautrice al film campione di incassi Quo Vado di Checco Zalone. Nello stesso anno collabora con le scrittrici Chiara Gamberale e Valentina Farinaccio, componendo la colonna sonora dei romanzi Adesso (La Feltrinelli) e La strada del ritorno è sempre più corta (Mondadori). Vince il prestigioso riconoscimento della Federazione Autori, consegnatole sul palco del concerto-evento Meraviglioso Modugno che l’aveva vista, nella precedente edizione, nei panni di co-conduttrice.

Nel 2018 conduce al fianco di Ernesto Assante e Max Giusti il programma Sanremo Republic per LaRepubblica Tv. L’anno seguente si laurea con lode in Lettere all’Università degli Studi di Bari Aldo Moro e pubblica il suo primo singolo in inglese, A ring in the forest (scritto a Londra insieme a MaJiKer e Piers Faccini), accompagnato da un progetto di videoarte, dedicato agli alberi. Comincia a farsi apprezzare come autrice, anche in prosa, grazie alla rubrica C’est la Mou.

Nell’autunno 2019 è impegnata con il tour Grazie dei fiori, in collaborazione con Arci e Siae, omaggio a dieci grandi figure femminili della storia. Il 2020 si apre con un cameo nel film Figli di Mattia Torre, commedia con Valerio Mastandrea e Paola Cortellesi diretta da Giuseppe Bonito.

Attualmente abita a Tolosa, Francia, dove sta lavorando al suo sesto album in studio. Nel mare c’è la sete è il suo primo romanzo, pubblicato il 12 marzo 2020 per Fandango Editore.

(Foto da uno spettacolo e scattata da Fabrizio Giammarco per Paesaggi Sonori)

Intervista

1 – Come è nata l’idea di scrivere il tuo libro “Nel mare c’è la sete” ?

Nasce da una telefonata con una mia cara amica e da anni di pensieri accumulati che non vedevano l’ora di incontrare un foglio.

2 – Mi descriveresti il tuo libro con tre aggettivi?

Punk, subacqueo, vitale.

3 – Un pregio e un difetto dei due protagonisti Maria e Nicola?

Maria è luminosa e buia, allo stesso tempo.

Nicola è presente ma troppo fedele all’immagine della vita che ha proiettato nella sua testa.

4 – Quali emozioni ti trasmette scrivere un libro rispetto ad una canzone e viceversa?

Le emozioni sono le stesse.

Cambiano solo aspetti esteriori di tecniche, tempistiche, organizzazione.

5 – Quali sono secondo te gli elementi importanti per scrivere un libro?

La forte identità. Rimanendo però aperti a cambi di rotta.

6 – Puoi anticiparci se hai in progetto un altro libro?

Sí. Ma non so ancora nulla! So solo che scrivere il primo è stato un viaggio incredibile, che voglio rifare.

7 – Come ti descriveresti con tre aggettivi?

Impaziente, tenace, viva.

8 – Ci puoi raccontare, se c’è, un aneddoto sul tuo libro?

Spesso, mentre lo scrivevo, lo cantavo nella mente.

9 – Quali sono i tuoi autori e libri preferiti: puoi citarmene un paio?

Lo straniero di Camus, Lessico famigliare della Ginzburg.

10 – Infine una curiosità: qual è stato il tuo ultimo libro che hai comprato e/o letto?

L’arminuta di Donatella di Pietrantonio. Bellissimo!

Grazie di aver partecipato

ciao

Gabrio

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