L’elisir dei sogni

Titolo: L’elisir dei sogni

Sottotitolo: La saga dei Campari

Autrice: Silvia Cinelli

Editore: Rizzoli

Collana: Rizzoli Historiae

Pagine: 333

Prezzo: € 17,50

Uscita: 6 febbraio 2024

Recensione

Dopo il suo primo romanzo pubblicato nel 2016, Silvia Cinelli è tornata in libreria con “L’elisir dei sogni”, dal sottotitolo significativo “La saga dei Campari”, pubblicato dalla casa editrice “Rizzoli”.

Già dal titolo, ma ancora di più dopo aver letto la trama, ho desiderato fortemente tuffarmi tra le sue pagine, nutrendo alte aspettative. Infatti, per un milanese come me, un libro ambientato nella mia città e riguardante un argomento così famoso, come questa saga familiare così importante, non poteva mancare.

Il romanzo è assolutamente ben scritto, infatti la penna dell’autrice scorre davvero bene ed è ricca di particolari e di dettagli. Silvia Cinelli, prima della stesura, ha dedicato parecchio tempo a studiare la famiglia Campari, si è informata moltissimo e ha raccolto diverse informazioni e tutto ciò lo si nota bene.

“L’elisir dei sogni” è, ovviamente molto romanzato, ma, nonostante ciò, è una lettura appassionante ed affascinante che vi consiglio.

Per quanto mi riguarda ho amato parecchio la prima parte, mi ha tenuto maggiormente incollato alle pagine e ho trovato i personaggi carismatici e coinvolgenti. Tra  loro, spiccano il capostipite, Gaspare, sua moglie Letizia e i due figli: Davide e Guido.

Pagina dopo pagina, si entra sempre di più nel vivo della storia e della famiglia Campari, si resta incantati dalle descrizioni e dai fatti che vengono narrati dall’autrice con grande abilità e capacità.

C’è chi ha affermato di aver trovato il romanzo leggero, ma per quanto mi riguarda, non sono assolutamente d’accordo. Infatti, la storia è sì romanzata, ma è anche ricca di passaggi importanti, interessanti, commoventi e non l’ho trovata per nulla leggera, dato che ci sono pure momenti drammatici e tristi che trasmettono emozioni.

Personalmente mi aspettavo qualcosa di più, ma comunque ho gradito parecchio questa saga familiare e mi ha incuriosito tenendomi incollato alle pagine.

Di sicuro, quindi, mi sento di consigliarvela, specialmente se vivete a Milano, perché vi sentirete parte della storia stessa. Ho trovato emozionante scoprire la saga dei Campari, entrare nella loro famiglia e godermi la lettura delle varie vicende e dei diversi avvenimenti che narrano proprio la storia anche del gustoso ed importante Bitter Campari, dal suo inconfondibile sapore dolceamaro e dal particolare colore rosso, che è diventato famoso ovunque.

Durante la lettura si approfondisce la figura di Letizia, la moglie di Gaspare Campari, scoprendo il suo carattere e le decisioni da lei prese, inoltre grande risalto viene dato specialmente a Davide, uno dei figli, per il quale il padre aveva altre idee di vita.

“L’elisir dei sogni” un romanzo che piacerà specialmente agli amanti delle saghe familiari, ma che riuscirà a conquistare anche tutti gli altri lettori.

Qui sotto vi propongo l’incipit:

“A dicembre l’orto botanico di Brera è un rigoglio in potenza, una promessa di riscatto. Dal suo banco accanto alla finestra, Davide osserva l’arboreto spoglio, gli arbusti sfoltiti di rose e camelie, il tronco nudo del glicine, le vasche d’irrigazione gonfie di pioggia.

Questo fazzoletto di terra incastonato come una gemma tra le mura della città non è sempre stato un giardino ornamentale: tre secoli fa, quando il palazzo ospitava un convento, i gesuiti lo coltivavano a ortaggi e piante officinali. Al ragazzo sembra quasi di poterli vedere, i venerandi padri, chini sulle aiuole, a sradicare erbacce, a smuovere la terra, a irrigare, a lucidare i loro tesori botanici con la stessa devozione con cui si recitano le orazioni.

Agrumi, rosmarino, anice, menta, genziana: quegli uomini savi e laboriosi conoscevano i segreti racchiusi nelle piante e se li tramandavano da tempo immemore di padre in padre, di fratello in fratello…”

Trama

Milano, 1862. Gaspare Campari mesce fiori, spezie e bucce d’agrumi nel suo laboratorio da liquorista sotto il Coperto dei Figini. È arrivato da poco dalla provincia, pieno di speranze dopo il successo del suo Caffè dell’Amicizia a Novara, e nella grande città in trasformazione, animata da una borghesia ricca e desiderosa di godere dei piaceri della vita, è determinato a realizzare il suo sogno. Gaspare cerca qualcosa che non esiste, un elisir: il Bitter perfetto, che piaccia a signore raffinate, intellettuali e uomini di mondo.

Poco dopo la magia avviene: nasce il Bitter Campari, inconfondibilmente rosso e dal sapore dolceamaro, destinato a diventare un’icona. Da allora, l’ascesa è inarrestabile: è il 1867, e nella nuova Galleria Vittorio Emanuele II apre le porte il Caffè Campari, luogo di ritrovo per politici e scrittori, frequentato dai musicisti del vicino Teatro alla Scala e dai giornalisti del neonato “Corriere della Sera”. Ma quando Gaspare muore all’improvviso, lasciando cinque figli e una formidabile vedova dalla chioma rossa, è subito chiaro che la successione non seguirà i piani del capostipite.

Sarà l’intraprendente e coraggiosa Letizia a traghettare l’azienda verso il futuro, consegnandola nelle mani dei suoi figli, Davide e Guido, che non possono essere più diversi: visionario e orientato al potere il primo, ribelle e passionale il secondo. Due fratelli caparbi, destinati inevitabilmente a scontrarsi sull’eredità paterna.

Tra amori contrastati e solitudini, scelte audaci e venti di rivoluzione, un romanzo che emoziona e affascina, raccontando la parabola di una famiglia che ha scritto con l’inchiostro rosso del suo Bitter la storia di Milano.

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