Premio Costa Smeralda: cosa c’è da sapere

Il Premio Costa Smeralda

è un premio culturale organizzato dal Consorzio Costa Smeralda che nasce con lo scopo di celebrare e diffondere l’amore per la letteratura in tutte le sue forme.

Il premio ha l’intento di premiare opere di narrativa e di saggistica che si sono distinte tra gli autori pubblicati nel corso dell’anno, secondo il giudizio affidato alla stessa giuria che sceglie e propone i candidati in completa autonomia.

Il premio prevede anche due menzioni speciali: il Premio Internazionale, assegnato a uno scrittore o un’opera internazionale e il Premio Cultura del Mediterraneo, che premia una personalità o un progetto che ha valorizzato e tutelato la cultura del Mediterraneo, promuovendo l’incontro di popoli e culture diverse.

Mi preme sottolineare che il Consorzio Costa Smeralda è un’associazione senza fini di lucro nata nel 1962 per gestire, controllare e proteggere l’area della Gallura denominata Costa Smeralda® a beneficio dei suoi consorziati. Il suo ruolo si concretizza nella tutela ambientale del territorio, nell’erogazione di forniture urbane, di servizi ambientali e di attività di sicurezza con uno standard qualitativo tale da valorizzare sia il patrimonio immobiliare che l’immagine della destinazione turistica.

Il premio ha l’ambizione di segnalare (e di premiare) 3 opere di narrativa e 3 opere di saggistica particolarmente meritevoli, secondo il giudizio della giuria, e la partecipazione è per semplice cooptazione. La giuria sceglie nel vasto panorama della produzione editoriale libri che sono piaciuti: li discute, li esamina e li sceglie. Si prende, finalmente, e mettendoci la faccia, la responsabilità diretta della scelta.

Edizione 2024:

Renzo Persico, Presidente del Consorzio Costa Smeralda

Mario Ferraro, Vicepresidente del Consorzio Costa Smeralda

Stefano Salis, Direttore Artistico del Premio.

Il Premio che si è rapidamente affermato tra i grandi appuntamenti culturali all’interno del panorama letterario nazionale, quest’anno conferma l’ampio spazio dato ai talenti più originali della cultura contemporanea e al confronto su grandi temi di attualità.

Nel corso della conferenza stampa sono state presentate le terne finaliste del Premio nelle due categorie premiate, Narrativa e Saggistica, selezionate all’interno del vasto panorama della produzione editoriale italiana nell’arco dell’anno, tra una edizione e l’altra, da una giuria di indiscutibile qualità.

La giuria

Lina Bolzoni ha insegnato Letteratura italiana alla Scuola Normale Superiore di Pisa e è Global Distinguished Professor a New York University. È socia nazionale della Accademia dei Lincei e fellow della British Academy. Ha curato mostre sull’arte della memoria e sulla fortuna figurativa dell’Orlando Furioso.

Fra i suoi libri, tradotti in diverse lingue, “La stanza della memoria” (Torino 1995), “La rete delle immagini” (Torino 2002, Premio Viareggio), “Il cuore di cristallo” (Torino 2010), “Una meravigliosa solitudine. L’arte di leggere nell’Europa moderna” (Torino 2019, Premio De Sanctis per un saggio innovativo). Ha curato per Adelphi “L’idea del theatro di Giulio Camillo” e per l’Istituto della Enciclopedia italiana “La Commedia di Dante nello specchio delle immagini” (Roma 2021).

Marcello Fois è nato a Nuoro nel 1960. Ha esordito nel 1992 con il noir “Ferro recente” e da allora ha pubblicato romanzi tradotti in molte lingue, testi teatrali, raccolte di racconti e poesie.

Nell’arco della sua attività si è aggiudicato numerosi riconoscimenti, tra i quali il Premio Calvino, il Super Grinzane Cavour, il Premio Selezione Campiello, la Cinquina Premio Strega.

Dopo “I Chironi” (trilogia che raccoglie in un unico volume i romanzi “Stirpe”, “Nel tempo di mezzo” e “Luce perfetta”), ha pubblicato, sempre per la casa editrice Einaudi di Torino, “Del dirsi addio” (2017), il libro in versi “L’infinito non finire” (2018), “Pietro e Paolo” (2019) e “L’invenzione degli italiani. Dove ci porta Cuore” (2021). Il suo ultimo volume è “La mia Babele” (Solferino, 2022).

Elena Loewenthal è nata a Torino nel 1960. Lavora da molti anni sui testi della tradizione ebraica e traduce letteratura d’Israele. Scrive di saggistica e narrativa. Collabora come editorialista a “La Stampa” e a Tuttolibri. Insegna presso lo IUSS (Istituto Universitario di Studi Superiori) di Pavia.

Ha pubblicato fra il resto: “Lo strappo nell’anima. Una storia vera” (Frassinelli – premio Grinzane Cavour autore esordiente – finalista al Premio Internazionale Ostia – Mare di Roma nella categoria esordienti), e “L’ebraismo spiegato ai miei figli” (Bompiani); “Attese” (romanzo – Bompiani 2005, finalista al Premio Strega), “Eva e le altre. Letture bibliche al femminile” (Bompiani 2007); “Conta le stelle, se puoi” (romanzo, Einaudi 2008, premio Campiello Selezione della Giuria, premio Roma 2009); “Tel Aviv. La città che non vuole invecchiare” (Feltrinelli 2009); “Una giornata al Monte dei Pegni” (Einaudi, Premio Chiara 2011); “La Lenta Nevicata dei Giorni” (Einaudi, Premio Pavese 2014 e premio Francesco Peradotto, Unione Industriale, 2014); Nel 2014 ha pubblicato: “Contro il giorno della Memoria” (add editore). Nel 2015 è uscito presso Bompiani “Lo specchio coperto. Diario di un lutto”. Nel marzo del 2019 sono usciti “Nessuno ritorna a Baghdad” (Bompiani) e “Dieci, un saggio sui comandamenti” (Einaudi). In ottobre è uscito il romanzo “La carezza. Una storia perfetta” (La nave di Teseo 2020). Nel 2021 è uscito “Libertà Vigilata. Perché le donne sono diverse dagli uomini” (La nave di Teseo).

Nel 2015-2017 è stata addetto culturale presso l’Ambasciata d’Italia in Israele. Dal febbraio 2020 è il direttore della Fondazione Circolo dei lettori di Torino.

Chiara Valerio è nata a Scauri nel 1978. Ha scritto romanzi, racconti, critica letteraria e teatro.

Il suo ultimo libro è “Chi dice e chi tace”, Sellerio, 2024.

Collabora con La Repubblica, L’Espresso, e Vanity Fair. Con Fabiana Carobolante e Jacopo de Bertoldi cura “Ad alta voce” di Radio 3 e, sempre per Radio 3, conduce, ogni sabato mattina, il programma “L’isola deserta”.

Per la casa editrice nottetempo, ha tradotto e curato “Flush, Freshwater”, “Tra un atto e l’altro di Virginia Woolf” e “Ti basta l’Atlantico?” (Lettere tra Virginia Woolf e Lytton Stratchey) con Alessandro Giammei.

I suoi libri e suoi scritti sono tradotti in diversi paesi. È la responsabile della narrativa italiana della casa editrice Marsilio. Ha un dottorato in Calcolo delle probabilità.

Stefano Salis, direttore Artistico del Premio Costa Smeralda, è nato in Sardegna nel 1970. Giornalista, attualmente è Responsabile della redazione Commenti e del supplemento Domenicale del “Sole 24 Ore”. Si occupa di editoria, bibliofilia, letteratura e arte, ha una rubrica fissa sul Domenicale che si chiama “Mirabilia”.

Ogni anno cura una rassegna delle migliori copertine di libri, “Buona la prima”, che è stata ospitata in varie parti del mondo. Ha tenuto lezioni e laboratori di giornalismo culturale in varie università milanesi, ha partecipato ai principali festival ed eventi culturali nel mondo, suoi scritti sono apparsi in riviste specializzate come “Charta”, “L’illustrazione”, “Arbiter”, “FMR”.

Fa parte, o ha fatto parte, di alcune giurie dei più importanti premi letterari italiani (Berto, Comisso, Dessì, Procida-Elsa Morante). Ha curato uno dei volumi della collana “Quaderni Leonardo Sciascia” e la prefazione dell’edizione italiana de “Il controllo della parola” di André Schiffrin. Ha introdotto le pubblicazioni della collana “I capolavori del Premio Strega” e, sempre per “Il Sole 24 Ore”, ha curato i “Breviari” di Gianfranco Ravasi.

Attualmente è nel comitato di direzione della rinata rivista FMR. Tra le sue più recenti pubblicazioni ci sono un libro sulla storia e la bellezza degli scacchi, “Sulla Scacchiera” (Franco Maria Ricci), e “Scritto nella pietra. Minerali collezionati e descritti da Roger Caillois” (Franco Maria Ricci).

La cerimonia pubblica di premiazione si terrà sabato 4 maggio a Porto Cervo e sarà condotta da Roberta Floris.

I premi

opera dello scultore Giuseppe Sanna

A simbolo dell’attribuzione del Premio Costa Smeralda, oltre a un premio in denaro anche quest’anno ai vincitori, durante la cerimonia finale condotta dalla giornalista Roberta Floris, sarà consegnata un’opera dello scultore Giuseppe Sanna, costituita da una pietra di forma naturale per ciascuna categoria, in basalto per la Narrativa, trachite per la Saggistica, granito per il Premio Internazionale, marmo per il Premio Cultura del Mediterraneo e calcare per il Premio Speciale.

Il Premio Costa Smeralda è il primo premio letterario che utilizza la pietra come emblema. Espressione del legame con il territorio, simbolo di concretezza, solidità, capacità di resistere nel tempo, le pietre tipiche del paesaggio sardo e forgiate dalla natura, sono di espressione geologica differente, perché ogni autore è diverso dall’altro, unico e irripetibile. Pietre unite da una base in cristallo che ricorda il colore della Costa Smeralda e il suo rinnovato appuntamento con la cultura contemporanea.

Nel prossimo articolo i sei libri finalisti  (con i nomi e le biografie degli autori ed autrici), il Premio Internazionale, il Premio Cultura del Mediterraneo e un Premio Speciale.

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