L’età dell’oro

Titolo: L’età dell’oro

Autore: Leo Giorda

Editore: Ponte alle Grazie

Collana: Scrittori

Pagine: 236

Prezzo: € 18,00

Uscita: 20 ottobre 2023

Recensione

“L’età dell’oro”, di Leo Giorda, pubblicato da Ponte alle Grazie, è un interessante libro che intrattiene il lettore con grande capacità. La copertina, che trovo accattivante e splendida, attira immediatamente l’attenzione.

Il punto forte sono sicuramente i due protagonisti: Adriano Scala e Giacomo Chiesa, con i loro caratteri ben marcati e tenaci. Infatti, sono due persone che non si fermano davanti a nulla, che hanno la testa dura e che, nonostante tutto, sanno come agire nel proprio lavoro. Inoltre, ciò che ho apprezzato è il fatto che sono parecchio diversi l’uno dall’altro, in questo modo danno vita anche a possibili momenti di scontro.

La storia cresce man mano che si procede con la lettura. Infatti, è ricca di colpi di scena che avvolgono il lettore sorprendendolo, grazie pure alle ottime descrizioni con diversi particolari.

Il ritmo è stato gestito nel modo migliore e tutto si svolge facendoci incuriosire sempre di più, invogliandoci a capire che cosa potrà accadere e come finirà la vicenda. Chi sarà il colpevole e perché avrà agito in quel modo?

“L’età dell’oro”, di Leo Giorda, è un mix di thriller e giallo che stupisce e che è stato per me una piacevole sorpresa. Inoltre, ho trovato la penna dell’autore molto incisiva ed avvincente, infatti ha regalato alla storia una grande forza rendendola appassionante. Si può affermare, a mio avviso, che a volte quella dose di aggressività gioca a favore della storia rendendola più vera e maggiormente stimolante. A tale proposito vengono evidenziati sia i pregi, ma specialmente i difetti dei due protagonisti e ciò l’ho gradito parecchio. Inoltre, tutto è avvolto in un’ottima ambientazione adatta alla storia in cui sono state inserite pure alcune tematiche importanti.

L’autore ci racconta anche della loro vita privata, riuscendo a soddisfare la nostra eventuale curiosità su questo argomento. Ci sono diversi momenti significativi scritti davvero bene e vari elementi che vanno controcorrente rispetto a un giallo tradizionale, ma che rendono la lettura diversa dalle solite e parecchio affascinante.

Tutto è più vero e sincero, infatti la penna di Leo Giorda è terribilmente schietta e senza censure, una lama tagliente che incide sulle pagine senza timore. In questo modo il risultato finale è una storia che lascia il segno, che colpisce l’interesse e l’attenzione del lettore. Secondo me, anche una certa quantità di cinismo, regala molto a “L’età dell’oro”, non facendolo passare inosservato, ma anzi invogliando chi legge a girare le pagine con parecchia curiosità.

Personalmente ho gradito parecchio questo libro e lo consiglio sicuramente agli appassionati del genere e a coloro che amano le storie narrate in modo schietto e con dei protagonisti assolutamente umani anche nei loro difetti e aggressivi.

Qui sotto trovate l’incipit:

“La fresca brezza d’ottobre alzava onde docili sulla battigia ormai quasi deserta. Divisi in piccoli gruppi, alcuni pescatori approfittavano dell’ultima luce del tramonto per preparare le esche, gli ami e il necessario alla lunga notte di lavoro. Finalmente erano tornati a essere i padroni incontrastati della spiaggia e si godevano il silenzio di Sperlonga. Per tutta la stagione estiva erano stati costretti a convivere con le orde di bagnanti che, come ogni anno, occupavano ogni centimetro libero della piccola cittadina costiera. Tra falò, ragazzini che giocavano fino a tardi, adolescenti che amoreggiavano tra le dune e stabilimenti con la musica a palla, pescare diventava un’impresa…”

Trama

Adriano Scala detto «Woodstock» e l’ex vicequestore Giacomo Chiesa sono tornati. Ma non se la passano bene. La popolarità è costata cara sia allo Sherlock Holmes della sinistra romana, dotato di straordinarie doti deduttive che si attivano col consumo di stupefacenti, sia all’incorruttibile sbirro che sembrava destinato a una brillante carriera. Entrambi hanno perso il lavoro, Chiesa ci ha rimesso pure il matrimonio, e adesso cercano una soluzione sul fondo di una bottiglia. Pare che niente possa riscattarli dal fallimento. Invece qualcosa succede.

A Sperlonga, perla del Tirreno, la giovane ereditiera di una dinastia di imprenditori con entrature nella camorra si è suicidata. La madre della ragazza, però, non crede alla versione ufficiale e contatta Woodstock, che accetta di occuparsi del caso portando con se il «nemico per la pelle» Chiesa.

L’inchiesta mozzafiato in cui si imbarcano porterà a galla i mille segreti celati dietro l’impenetrabile cortina dell’ipocrisia borghese. Tra spietate vendette ed enigmatici rimandi al mito di Saturno si snoda un intreccio segnato dalla presenza di oscuri culti iniziatici.

Con la maestria del narratore purissimo, Leo Giorda combina la leggerezza pensosa della commedia noir, gli intrighi del thriller esoterica e le geometrie deduttive del giallo classico, disegnando un’indimenticabile coppia di investigatori – umani, troppo umani – impegnati a sciogliere ii più intricato dei misteri: quello che riguarda il mestiere di vivere.

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