L’inizio di ogni cosa

Titolo:  L’inizio di ogni cosa

Autore: Luca Ammirati

Editore: Sperling & Kupfer

Collana: Pandora

Pagine: 241

Prezzo: € 16,90

Uscita: 26 gennaio 2021

Recensione

“L’inizio di ogni cosa” è il secondo libro che leggo di Luca Ammirati ed è firmato “Sperling & Kupfer”. Come il precedente, anche questo è carico di passaggi che mi hanno fatto riflettere, che ho sottolineato con piacere e che mi hanno provocato tante emozioni di vario genere.

La scrittura di Luca Ammirati si conferma molto appassionante e carica di sentimento. Si sorride, si sente il cuore palpitare, a volte ci si commuove (anche per la felicità), altre ancora si prova smarrimento e indecisione su quale strada intraprendere nella vita.

Il titolo, “L’inizio di ogni cosa” , è sicuramente intrigante e provoca curiosità nel lettore, infatti si è desiderosi di scoprire la motivazione di tale scelta. Una volta iniziata la lettura, dopo massimo un paio di capitoli, ci si trova coinvolti nella storia grazie alla sua penna molto scorrevole ed incisiva che non si risparmia nel raccontare la vicenda di Tommaso e lo fa con grande trasporto.

Devo ammettere che ogni tanto il protagonista mi ha provocato un po’ di rabbia per le sue decisioni e per i suoi modi di agire, ma mi ha fatto anche tenerezza. Infatti certe volte nella vita non è così facile capire ciò che realmente desideriamo e quale strada imboccare. L’autore, a mio avviso, ci propone una soluzione per quando accadono le situazioni in cui è difficile prendere una decisione: ascoltare il proprio cuore e capire  in quale direzione andare, qual è quella che ci rende migliori e specialmente più sereni.

Oltre a Tommaso, ci sono diversi altri personaggi, tra cui due figure femminili molto importanti (e ricche di sfaccettature), sia per lui, che per la storia: Irene e Monica. Se la prima, a volte, mi è sembrata un po’ arrogante, tanto da essermi a tratti antipatica, l’altra mi ha messo in difficoltà per il suo modo “ballerino” di agire e nel prendere le decisioni, infatti di lei non si può dire che abbia le idee chiare.

Capitolo, dopo capitolo ci si guarda dentro per capirsi meglio ed è anche per questo modo di essere un po’ introspettivo che sono stato catturato dal libro e l’ho amato parecchio. Inoltre vi segnalo, tra gli altri, anche due ulteriori figure molto significative per Tommaso: Amos ed Elia.

“L’inizio di ogni cosa” ha il suo punto di forza nei suoi personaggi che sono descritti molto bene, tanto da immaginarli e provare, ogni tanto, le loro stesse sensazioni. Devo ammettere, sinceramente, che anche ora che scrivo, sento battere forte il cuore per le varie ricche emozioni che mi ha regalato Luca Ammirati con questo romanzo. Inoltre ho notato che il ritmo aumenta sempre di più, come pure la commozione, nel leggere determinati passaggi, infatti sono, spesso, anche toccanti.

Una chicca che lo scrittore ci regala è sicuramente la pagina finale dedicata ai ringraziamenti: vi invito a leggerla assolutamente. Egli ha la grande capacità di saper scrivere in modo fluido e spontaneo, riesce a trasmetterci tutti i sentimenti che ha dentro, in modo schietto e con grande tranquillità. Non c’è nessuna forzatura nella sua scrittura, tutto è dosato nel modo più limpido e semplice possibile, infatti questa sua spontaneità arriva dritta a noi lettori che ne assaporiamo le ricche emozioni.

“L’inizio di ogni cosa” contiene, quindi, alcuni importanti consigli su come affrontare determinate situazioni nella vita e ciò avviene con grande tatto e semplicità, come se a parlarci fosse il nostro migliore amico e confidente.

Vi invito davvero sinceramente a leggere questo romanzo perché, specialmente nell’ultima parte, vi colpirà parecchio e vi permetterà di riflettere su alcune tematiche.

Concludo con l’incipit:

“Il mare di ottobre è il più speciale dell’anno, se ne sta quieto, il suo silenzio mi scava dentro. E mi fa sentire nudo, indifeso.

«Piove», sussurro.

 «Parli con me?» domanda Irene alle mie spalle. Sposto lo sguardo dal mare – da questa finestra posso scorgerlo in mezzo a una distesa di tetti – alla strada. A quest’ora non c’è traffico, solo i bagliori soffusi dei lampioni. Sul marciapiede opposto un signore avanza con il cane al guinzaglio attendendo che faccia i suoi bisogni in un’aiuola. Di solito sbirciare in strada mi mette tranquillità, ma stanotte è diverso: so che sto per fare qualcosa di cui magari mi pentirò.

«Sta iniziando a piovere.» «Allora siamo rincasati giusto in tempo.»

Lei posa la borsa sul bracciolo del nostro bel divano in pelle, ci fruga dentro ed estrae gli oggetti che le servono. Il tono è quello inconfondibile di quando è distratta. Cerco di non perdere la calma, non subito almeno. Ho resistito fino a ora e non intendo precipitare le cose. Sarebbe un errore. Mi tolgo la giacca e la appendo nell’armadio in camera con gesti lenti, rimango con la camicia bianca delle grandi occasioni

Trama

Tommaso credeva di avere dei punti fermi nella vita: il tranquillo lavoro come professore di liceo; una compagna su cui contare, Irene; i suoi romanzi preferiti, di cui ama trascrivere gli incipit sulla Moleskine arancione che porta sempre con sé. Finché una sera, a una festa, la sospetta confidenza tra Irene e un nuovo collega e il logorante litigio che ne segue fanno vacillare ogni sua certezza. Così, quando la mattina dopo lei parte per un viaggio di lavoro, Tommaso rimane da solo a Sanremo, in preda ai dubbi sul loro rapporto, su se stesso e la sua vita.

I giorni lontano da Irene gli serviranno a capire che non può controllare la tempesta che ha dentro, per superarla deve passarci in mezzo, sfidarla. Prima l’imbattersi in una serie di quadri raffiguranti un misterioso volto femminile, poi l’incontro con una donna del suo passato: la vita sembra prendersi gioco di lui, ma lo conduce in un posto magico sulle colline sanremesi, Bussana Vecchia, un paese semidistrutto da un terremoto e ripopolato da una comunità di artisti.

Quel luogo sulle colline, che è stato capace di andare oltre la fine, insegnerà a Tommaso che solo accettando il nostro passato possiamo camminare verso il futuro: come dopo un terremoto, quando qualcosa finisce, è lì che tutto comincia, che è il momento di scrivere un nuovo inizio.

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