Psycho killer

Titolo:  Psycho killer

Autore: Amy Pollicino

Editore: Giulio Perrone Editore

Collana: Fiamme

Pagine: 283

Prezzo: € 18,00

Uscita: 24 giugno 2021

“Quanto fa male il vuoto che lascia chi scompare, che noi stessi facciamo scomparire”

Amy Pollicino intreccia con naturalezza e maestria il classico thriller al romanzo onirico e gotico, scandagliando le profondità più intricate della mente e della psiche umana.

Trama

Esteta, cinico e colto, Michele Amaro, produttore televisivo, vive da tempo arroccato nella sua fortezza con vista su Castel Sant’Angelo, circondato dai suoi miti letterari e artistici. Sembra essere nato per farsi largo nello spietato mondo dello spettacolo, tanto da non avere il minimo scrupolo a sedurre e usare Linda, amica e moglie del compagno di gioventù Alberto, e Giovanna, una studentessa dall’animo artistico. La loro improvvisa scomparsa farà piombare la vita di Michele in una dimensione onirica e a tratti inquietante al cui centro c’è l’Hotel Quirinale di via Nazionale, luogo di sfarzo e di tenebre dal sapore lynchano.

È lì che Michele inizia una relazione, per la prima volta sincera, con una donna misteriosa e intensa, che farà tornare a galla colpe antiche e ancestrali dolori. I fantasmi diventano così più concreti delle persone reali, sono amici e mentori per Michele, che trova la sua guida in Scott, bianca presenza che incarna l’anima tormentata e struggente di Francis Scott Fitzgerald, sua grande passione e adesso voce del suo inconscio.

Biografia

Amy Pollicino

Nata a Messina, vive a Roma dove fa la sceneggiatrice e l’editor e insegna scrittura creativa. Ha pubblicato poesie nella raccolta Ma il mio posto qual è (Alberti) e in Poesie per anime gemelle (Newton Compton Editori) oltre che sulla rivista «Nuovi Argomenti».

Nel 2015 ha pubblicato il romanzo Quasi morta. Il segreto della felicità (Edizioni Anordest).

Incipit

“Legge la frase che scorre sullo schermo.

Resta un istante a pensare ma il significato gli sfugge. La musica e i suoni della sua terra gli battono in testa. Legge il titolo del film sul fermo immagine, poi spegne il televisore.

Molte ore dopo, ormai solo in casa, pensò che avrebbe fatto una doccia. L’acqua scorreva sulla tenda opaca. Nella sua testa e negli occhi splendeva il vuoto…”

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