Trappola per volpi

Titolo: Trappola per volpi

Autore: Fabrizio Silei

Editore: Giunti

Pagine: 415

Prezzo: € 16,00

Uscita: 20 febbraio 2019

Recensione

Un giallo direi classico, con qualche novità carina e piacevole, oltre a due protagonisti molto interessanti nella loro semplicità e nel loro modo di agire. “Trappola per volpi” vi trasmetterà quell’atmosfera di un tempo in cui tutto scorre seguendo un determinato ritmo, abbastanza tranquillo, seppure ogni tanto alcuni colpi di scena coinvolgono il lettore nella storia.

Tre sono i punti che ho apprezzato molto. Prima di tutto il carattere umano del vice commissario Vitaliano Draghi che è uno dei due protagonisti, e il suo modo di agire durante tutta la storia. Un personaggio vero e sincero con i suoi pregi e i suoi difetti ed anche i suoi timori, lo rendono alla portata di tutti con semplicità, che è spesso ciò che conquista di più ed infatti a me ha colpito positivamente. Anche il secondo protagonista, il suo amico Pietro Bensi, (che è un contadino, ma con grandi capacità investigative) che viene da lui convinto a lasciare per un periodo il suo lavoro nei campi per dargli una mano a risolvere il caso, mi è particolarmente piaciuto.

Due personaggi più unici che rari in un di libro giallo, ma che sanno catturare l’attenzione in modo gentile, onesto e sincero. Mi è piaciuto il loro modo di affrontare la situazione e di indagare. Ho respirato genuinità e ricchezza di indizi, incuriosendomi circa la conclusione del caso, facendo anche io le mie ipotesi come se fossi uno di loro.

Il secondo motivo è che ogni tanto, all’interno della storia, troviamo citati alcuni titoli di libri e ciò, a mio avviso e per mio gusto personale, rende tutto molto più “gustoso” ed interessante per chi, come me, ama leggere. Il terzo motivo che ho gradito è sicuramente la presenza di una certa dose di ironia che si incontra durante la lettura e che rende piacevole la vicenda.

Circa la frase che trovate sulla copertina in cui si fa riferimento al “suo fagiano”, non voglio anticiparvi nulla, ma la vostra curiosità (che è stata pure la mia) verrà soddisfatta all’interno di “Trappola per volpi”.

Fabrizio Silei, col suo particolare stile narrativo, riesce ad imbastire un libro in cui tutto poi torna, con una ritmo tranquillo, a volte forse troppo per essere un giallo, ma ciò che c’è di bello è che non toglie il gusto di scoprire come vanno i fatti, non annoia e ci incuriosisce con la vicenda da risolvere insieme a Vitaliano e a Pietro. Una narrazione che procede seguendo il suo corso.

Lo consiglio agli amanti dei gialli e non dei thriller, troveranno in questo libro una lettura nelle loro corde, piacevole e scorrevole senza descrizioni forti, ma una indagine che, nella sua semplicità, li coinvolgerà anche senza dare loro quella dose di adrenalina che spesso è presente in letture di questo genere.

Qui sotto vi riporto un passaggio:

“La ragazza poteva esser morta di un male improvviso, o essere malata da tempo, succede. Del senatore dicevano abbastanza per capire che era in carica da più di un decennio, quindi doveva essere piuttosto anziano. Succede di morire, ma non è poi così frequente a trent’anni se si mangia tutti i giorni. E la donna non aveva l’aspetto di una tisica nella foto, anche se si scelgono sempre le foto migliori…Se non fosse morta per cause naturali, con un marito senatore, questa sì che poteva essere una faccenda da far preoccupare Vitaliano e giustificare l’insistenza del fattore nel farmi notare quel necrologio. Così c’ho provato, Ho indovinato!?”

Trama

Occhi chiari, baffetti neri, borsalino e soprabito, come un poliziotto del cinema. “Ma questo, santo cielo, sembra un ragazzino appena uscito dall’università!” pensa il tranviere Ettore Becchi scrutando il vicecommissario Vitaliano Draghi, appena giunto sull’argine dell’Arno a verificare la situazione.

È l’alba del 3 luglio 1936 e, in una Firenze ancora avvolta nella nebbia, vicino a un vespasiano, l’uomo ha scoperto qualcosa di inquietante: una donna distesa nell’erba, l’elegante vestito macchiato di sangue. Vitaliano sente un’ondata di ansia nel petto: i suoi superiori sono assenti, è il suo primo vero caso, e ancora non sa quanto importante e delicato.

La vittima, infatti, è la giovane moglie del senator Bistacchi, vicinissimo al Duce. Vitaliano, che un giorno sì e un giorno no si pente di aver mollato la letteratura per la criminologia, capisce di aver bisogno di rinforzi. Ma non basta un aiuto qualsiasi, serve una mente davvero prodigiosa: quella di Pietro Bensi, il contadino della fattoria nel Chianti in cui è cresciuto.

È stato proprio lui, che ha letto tutti i libri della biblioteca del conte e si diletta a costruire complicati marchingegni, a far nascere in Vitaliano la passione per gli enigmi e per le trappole. Perché se vuoi catturare una volpe, devi pensare come una volpe, gli ripete sempre Pietro. Ma ci vuole coraggio per portare un contadino, neanche tanto segretamente antifascista, per le strade e i palazzi di una Firenze dove anche i muri hanno orecchie…

2 comments
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Comments

  • anna paola maga

    Marzo 20, 2019 at 18:02
    Reply

    non sono amante dei gialli però questo ...... mi attira

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