Titolo: Un lavoro perfetto
Autrice: Kikuko Tsumura
Editore: Marsilio
Collana: Romanzi e racconti
Pagine: 317
Prezzo: € 18,00
Uscita: 03 giugno 2021
Traduzione: Francesco Vitucci
“Non ho intenzione di farmi coinvolgere più di quanto sia strettamente necessario. Ho smesso certe cose” cit. in copertina
Trama
Nel suo ruolo di consulente del lavoro, la signora Masakado è abituata a incontrare le persone più stravaganti, ad accogliere le richieste più insolite, e in genere è in grado di accontentare tutti. Così, quando una giovane donna si presenta presso la sua agenzia, è sicura di avere l’offerta adatta a lei. Dopo essersi licenziata in seguito a un esaurimento nervoso, la donna sembra infatti avere le idee molto chiare su ciò che vuole: oltre a essere vicino a casa, il nuovo impiego dovrà prevedere solo mansioni semplici e non offrire prospettive di carriera; dovrà essere, insomma, del tutto privo di sostanza, al limite tra il gioco e l’attività seria.
Nelle singolari occupazioni che si prende in carico – dal sorvegliare uno scrittore sospettato di attività di contrabbando a inventare consigli che impreziosiscono la confezione di una marca di cracker di riso –, la neoassunta cerca soprattutto di non lasciarsi coinvolgere troppo. Ma nel suo saltare da un posto all’altro, nel suo acquisire regolarmente più responsabilità di quelle desiderate e ruoli più complicati del previsto, le diventa sempre più chiaro che non solo il lavoro perfetto non esiste, ma che quello che sta veramente cercando è qualcosa di molto più profondo.
Ogni cambiamento comincia così a rappresentare una nuova fase di crescita interiore, fino alla consapevolezza che in tutto ciò che si fa c’è qualcosa di magico, di unico e di appagante, e che dobbiamo solo trovare (o non perdere) l’energia per riconoscerne la bellezza. Ironico e tenero, il romanzo di Tsumura Kikuko è una commedia dolceamara che, con la leggerezza, l’umorismo deliziosamente paradossale e un pizzico di surrealismo, tipici di tanta letteratura giapponese, racconta della ricerca, spesso vana, di un senso nel mondo del lavoro di oggi. Con un finale a sorpresa.
Biografia
Tsumura Kikuko, talento emergente nel panorama letterario giapponese, ha ricevuto importanti riconoscimenti, tra i quali i prestigiosi premi letterari Akutagawa e Noma, oltre al PEN/Robert J. Dau per un suo racconto pubblicato su Granta.
Quarta di copertina
«Chiunque può sentirsi così, con la voglia di scappare da un lavoro in cui un tempo credeva, di allontanarsi da un percorso quando capisce che non è più quello giusto da seguire.»
«Un racconto incantevole» – The Bookseller
«Una voce irriverente e saggia, che Murakami Haruki. Un romanzo incredibilmente attuale, brillante e spiritosa» – Financial Times
Incipit
“I due schermi mostrano la stessa persona. Quello di sinistra la ritrae ieri sera alle ventidue; in quello di destra, invece, la si vede intorno alle venti di due sere fa. Indossa la stessa giacca di pile in entrambe le immagini e, se non fosse per le date nell’angolo dei monitor, chiunque penserebbe che si tratti dello stesso giorno. Nei filmati, l’uomo – o il soggetto sorvegliato, come forse dovrei chiamarlo – fa più o meno le stesse cose: seduto su una sedia da ufficio, fissa il pc a braccia conserte.
Proprio quando sembra che abbia rinunciato per sempre all’idea di muoversi, all’improvviso si allunga verso la tastiera e comincia a digitare freneticamente per una trentina di secondi, poi sprofonda di nuovo sulla sedia o consulta seccato un dizionario, oppure va su internet e guarda il computer per un’oretta, cupo e concentrato. Nella registrazione sullo schermo di destra, circa due ore fa ha mangiato del riso con le alghe, delle uova al tegamino con il prosciutto e una zuppa di miso con gli spinaci. Sullo schermo di sinistra, invece, non si è ancora mosso dalla sedia. Rimango ferma a osservarlo, immobile come lui. Lascio aperta la pagina del text-editor, ma non scrivo niente…”