Harvard. Inchiesta su un delitto

Titolo:  Harvard. Inchiesta su un delitto

Autore: Melanie Thernstrom

Editore: Edizioni Clichy

Collana: Rive Gauche

Pagine: 277

Prezzo: € 17,00

Uscita: 26 marzo 2019

Traduttore: Elisa Frilli

Recensione

Forse è la prima volta che leggo un libro di questo genere, un’inchiesta su un delitto, ma proprio per questo motivo, affascinato dalla novità e dal tema, mi sono immerso volentieri tra le sue pagine.

La vicenda riguarda la morte di Trang Phuong, compagna di stanza di Sinedu Tadesse e pugnalata proprio da quest’ultima.

Ho notato subito che “Harvard. Inchiesta su un delitto” è molto ben diviso per quanto concerne i capitoli, che chiamerei “sezioni”,  infatti si apre con “Gemelle” in cui si racconta un po’ del delitto. Poi i due capitoli successivi sono incentrati sulle due protagoniste, infatti il secondo “Sinedu”, mentre il terzo “Trang”. Si prosegue la lettura affrontando il capitolo “Harvard” e successivamente “Capro espiatorio” per concludere con “Il paradiso, o quasi”.

La storia e l’indagine sono raccontate molto bene. I capitoli dedicati alle due ragazze risultano assai interessanti perché ci permettono di conoscerle meglio e di capire il loro modo di essere, il loro carattere. Grazie a tutto ciò possiamo provare a farci un’idea sulla terribile vicenda, sulle motivazioni e su ciò che può aver provocato  il tremendo delitto.

Sinedu era una ragazza molto motivata, diligente, affidabile e con grande attitudine al comando, tanto che fu scelta come segretaria del consiglio studentesco e come co-direttrice del giornale scolastico seppure subì l’isolamento, sia per la differenza razziale, che per il fatto di essere una studentessa povera in una scuola ricca. Inoltre si pensa che avesse un gran desiderio di avere finalmente un’amica speciale che potesse diventare la persona di cui fidarsi di più e, forse, aveva trovato questa figura proprio nella sua compagna Trang Phuong.

Quest’ultima è descritta come una ragazza generosa, che metteva pace tra gli altri, gentile e disponibile. A scuola era coinvolta in diverse attività e fondò un club di poesia. Era molto intelligente, infatti, fu accettata in ogni college a cui inviò la domanda e inoltre era assetata di conoscenza ed assolutamente molto riservata.

L’autrice Melanie Thernstrom scrive in modo molto ben preciso, dettagliato e ci fornisce le dovute informazioni riuscendo a tenere desta la nostra attenzione, infatti la lettura non risulta mai pesante né noiosa. Ho riscontrato vari passaggi sui quali riflettere e pensare.

Sappiamo tutti l’importanza di “Harvard”, il suo prestigio e la sua reputazione, ma in questo libro oltre ad averne la conferma, ci vengono fornite anche altre diverse ed interessanti informazioni al suo riguardo, più o meno positive.

Non sto a raccontarvi altro per non rovinarvi la lettura. Vi posso comunque consigliare di leggere questo interessante libro per farvi un’idea più chiara e precisa su “Harvard”, sugli studenti che ne fanno parte e su tutto ciò che ruota intorno. Un libro, a tratti forte e vero, durante la cui lettura ci si commuove e ci si arrabbia, non si resta indifferenti e risulta essere anche una denuncia, come troviamo anche scritto in quarta di copertina e che, avendo letto il libro, mi trova molto d’accordo.

“Un’esplorazione inquietante sul potere della solitudine, una spietata denuncia, una brillante sintesi culturale, studio psicologico ed eccellente giornalismo investigativo”

Trama

Maggio 1995. Una foto e un biglietto anonimo arrivano all’Harvard Crimson. Poco dopo Sinedu Tadesse pugnala a morte la sua compagna di stanza, Trang Phuong Ho, e poi si impicca. Pagina dopo pagina siamo immersi nella vita delle due ragazze e assumiamo il punto di vista di chi ha deciso di commettere un omicidio-suicidio nella più prestigiosa delle università americane.

Conosceremo la storia di un’ammissione ad Harvard che è stata un primo passo verso un possibile paradiso, un ponte verso il sogno americano dopo una vita di avversità. Originariamente pensato come articolo per il “New Yorker, Harvard. “Inchiesta su un delitto” ci mostra la celebre università come un’istituzione interessata più alla sua reputazione che agli studenti.

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