Intervista all’autore: Federica Nardon

Buongiorno a tutti voi,
torna a trovarci, Federica Nardon, autrice del suo secondo libro “Lo scricchiolio del legno”. Ha infatti  accettato di rispondere nuovamente alle mie domande. Aveva già partecipato all’intervista quando uscì il  suo primo libro: “Binario6”.

Se volete leggere la mia recensione la trovate qui

Biografia

Federica Nardon è nata e vive a Venezia. Dopo la laurea in Lingue e Letterature Straniere all’Università Ca’ Foscari ha lavorato come assistente di volo. Attualmente è titolare di un Concept Store. Adora la moda non convenzionale di cui parla sul suo blog. A dicembre 2016 è uscito il suo primo romanzo “Binario 6” pubblicato da Linea edizioni. Scrive quando la realtà che sta vivendo non le basta più o semplicemente quando ha bisogno di tuffarsi nel suo inconscio e nuotarci dentro per un po’. “Lo scricchiolio del legno” uscito il 15 giugno 2018 è il suo secondo romanzo.

Intervista

1 – Hai trovato più difficoltà a scrivere il primo libro o questo: “Lo scricchiolio del legno”?

Questa è una di quelle domande semplici che ti mettono in crisi perché non ci avevo mai pensato. Le difficoltà iniziano dopo la fase di scrittura, almeno per me. Rileggere dopo aver fatto trascorrere del tempo per staccarsi dal libro è il momento in cui ti poni tante domande sulle scelte fatte di trama, contenuto, linguaggio… forse a livello linguistico e emotivo binario6 è stato più complesso. Il linguaggio in rete si muove a vuoto e mancano tanti dettagli (sospiri, sguardi, battiti di ciglia che nascondono speranza…) che rendano vivi i sentimenti.

2 – Raccontami, per favore, qualcosa del titolo …

Ad un certo punto la protagonista ritorna a Londra e ai suoi rumori. Si sofferma a riflettere sui pavimenti dei negozi inglesi che fanno sempre un rumore simile allo scricchiolio. Sono tavole di legno che in alcuni punti sembrano coprire un vuoto e proprio lì scricchiola… capisci? L’ amore è sempre connesso a un vuoto che cerchiamo di colmare, coprire, l’amore si muove grazie alla mancanza e nemmeno te ne accorgi di quando arriva o se ne va. Scricchiola. Scricchiola e non sai esattamente cosa sta scricchiolando: il pavimento, il cuore, il sangue… un suono che ti ricorda un vuoto che c’è e si fa sentire a modo suo.

3 – Come mai la scelta di cambiare stile narrativo, con quale ti trovata meglio?

Lo stile nel secondo libro è più “parlato” proprio perché Alice e Leo, i due protagonisti, avevano bisogno di frantumare lo schermo e di conseguenza passando da un piano virtuale a uno reale anche il loro modo di comunicare cambia. Mi sono divertita di più con lo scricchiolio del legno perché il modo di comunicare dei protagonisti è più reale, diretto… sono vivi!

4 – Mi descriveresti il tuo ultimo libro con tre aggettivi?

Frizzante, dinamico, Amore.

5 – Un pregio e un difetto di Alice e di Leo?

Alice è birichina e testarda
Leo è affascinante e inconsapevole

6 – Se per un prossimo libro dovessi cambiare genere quale preferiresti?

Mi piacerebbe scrivere una favola per bambini

7 – Come ti descriveresti usando tre aggettivi?

Simpatica, ipersensibile, ostinata.

8 – Quali sono i tuoi progetti futuri in campo editoriale?

Ho pronto un nuovo libro che spero di riuscire a pubblicare. È una storia d’amore (trattata in modo ironico) tra un libraio e una scrittrice. Vedremo… io lo amo già!

9 – Tra i vari libri che hai letto qual è quello con una storia d’amore che più ti è piaciuta?

Ci vediamo un giorno di questi di Federica Bosco perché l’amore viene trattato in tutte le sue forme: l’amore di due amiche, l’amore per i figli, l’amore per i genitori, l’amore per il prossimo, per gli animali, per la vita…

10 – Ho apprezzato le citazioni che hai scelto per iniziare ogni capitolo. E’ stato difficile sceglierle e come le hai selezionate?

Quando leggo sottolineo le frasi che mi piacciono di più e poi le trascrivo su dei quaderni che assomigliano a dei diari questo mi permette di immagazzinarle nella mia mente e mentre scrivo a volte riemergono e… trac l’idea di utilizzarle associate a dei pensieri espressi.

Grazie di aver partecipato nuovamente alla mia intervista

Ciao
Gabrio

 

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