Titolo: Il tulipano nero
Autore: Alexandre Dumas
Traduttrice: Sara Arena
Editore: Rizzoli
Pagine: 384
Prezzo: € 12
Uscita: 18 gennaio 2022
Recensione a cura di “Un libro in soffitta”
Un insolito, quanto poco noto, romanzo di Dumas, l’autore de “I tre moschettieri”, “Il conte di Montecristo” e molti altri feuilleton di avventura.
Una penna diversa da quella riscontrata nei suoi romanzi più conosciuti e letti.
Nell’ approcciarmi a questa tipologia di lettura presumevo di trovarmi innanzi al classico romanzo di “cappa e spada” che tanto entusiasmo avevano raccolto in me.
Invece, ahimè, qui il registro muta, la narrazione è lenta e, a tratti, farraginosa a causa del contesto storico, inizialmente lacunoso, in cui si svolge l’azione. A tal proposito giunge in gradito aiuto la prefazione di Luca Crovi (di cui consiglio la lettura prima di addentrarsi nel romanzo) che fornisce un resoconto dettagliato del periodo storico e del ruolo dei personaggi.
Buono l’intreccio, ottima la scelta di trattare un argomento di pressante attualità nei Paesi Bassi nel 1850 ovvero la crescita esponenziale del commercio dei tulipani con uno sconsiderato aumento del prezzo dei bulbi.
Sullo sfondo la figura che ho amato maggiormente, quella dello sventurato, quanto geniale, Cornelio Van Baerle, che adopera ogni energia per dare vita ad un bulbo del famigerato tulipano nero. Tra rivolte popolari, odio ingiustificato, rancori e gelosie, un “piccolo tesoro” dal prezioso incarto dona lustro all’ intera trama.
Complessivamente buono.
/5
Trama
Paesi Bassi, XVII secolo. Le classi altolocate sono disposte a tutto per accaparrarsi a qualsiasi prezzo i tulipani, i nuovi fiori importati dall’Oriente che in brevissimo tempo hanno scatenato una vera e propria mania. Cornelio Van Baerle, figlioccio di Cornelis – il Governatore della Provincia –, non è immune al loro fascino e investe nella coltivazione di questi pregiati fiori ogni sua energia e attenzione, finché non riesce a creare i bulbi dell’impossibile tulipano nero, per il quale la città di Haarlem offre in premio centomila fiorini. Ma quando è sul punto di ottenerlo, un vicino invidioso, per rubargli i preziosi bulbi, lo accusa di aver complottato contro gli orangisti.
Cornelio viene incarcerato, ma riesce a portare con sé di nascosto i suoi piccoli tesori, incartati in un foglio che si rivelerà cruciale… Sarà solo grazie alla dedizione, all’amore e alla volontà di Rosa, la figlia del suo carceriere, se Cornelio avrà salva la vita e potrà infine vedere sbocciare il meraviglioso fiore.