Intervista all’autrice: Manuela Mannino

Buongiorno,

vi propongo, con molto piacere, una nuova intervista che vi consiglio di non perdere. La protagonista è Manuela Mannino, autrice del libro “Due Aprile” pubblicato dalla casa editrice “Scatole Parlanti”

Per recuperare anche la mia recensione, potete cliccare qui.

Intervista

1 – Come è nata l’idea di scrivere il tuo libro “Due Aprile”?

In quel periodo ero attiva sulla piattaforma di lettura e scrittura Wattpad ed era raro trovare scritti che affrontassero temi seri. Gli utenti di Wattpad sono per lo più giovanissimi, dunque ho voluto cogliere l’occasione di proporre ai ragazzi una tematica con cui, proprio loro nelle scuole, sono a contatto così da dare gli strumenti conoscitivi ed emozionali necessari per comprendere l’universo del mondo degli autistici e della disabilità in generale.

2 – Mi descriveresti il tuo romanzo con tre parole?

Due Aprile è: duro, realistico, sincero.

3 – Ci puoi indicare un pregio e un difetto di Simona e della sua famiglia in generale?

Simona è una madre e una guerriera nel vero senso del termine, comprende le responsabilità di aver messo al mondo un figlio e lotta tutti i giorni; in questa lotta, però, dimentica di guardarsi intorno se non per accusare e trovare torti subiti, è una giudice un po’ miope. Secondo Simona la sua famiglia ha il grande torto di amare più lei che Riccardo ma, in realtà, la sua famiglia semplicemente non comprende appieno il bisogno di Simona di accettare Riccardo per come è, l’autismo non è una malattia è un modo di essere.

4 – Hai trovato qualche difficoltà durante la stesura e se sì quali?

Le difficoltà sono state molte. Prima di tutto gestire le mie di emozioni, scrivere di Simona e Riccardo mi turbava profondamente, ho pianto tante volte da sola davanti al monitor e, una cosa stranissima, appena concludevo la prima stesura di un capitolo mi tremavano le braccia e non riuscivo a farle smettere per parecchi minuti dopo!

Altra difficoltà, decidere quale argomento trattare e come scriverne. La scelta delle sfaccettature da mettere in risalto era importante, per me, per informare quanto più possibile i lettori sulla vita di un autistico e del suo caregiver senza però mai mettermi in cattedra e cercando di creare un legame empatico/affettivo del lettore con i miei personaggi. Il come scriverne senza urtare la sensibilità di eventuali lettori che vivono già una vita con l’autismo, tremavo all’idea di offendere o ferire una Simona del mondo reale.

5 – Grazie di aver averci parlato dell’autismo. Cosa ti preme segnalare maggiormente per far capire l’importanza del tema?

L’autismo oggi è in forte aumento e può capitare di incrociare le nostre vite con soggetti autistici o che hanno altre particolarità nel modo d’essere o ancora delle disabilità: ecco io chiedo sempre di essere accoglienti, di non relegarli in un angolo lontano, di trovare una via, un modo per essere realmente inclusivi e che questo, se e quando si attua, non fa bene a chi è accolto ma fa bene a chi accoglie perché cercare di capire il mondo attraverso i loro occhi ne apre uno tutto nuovo a noi.

6 – Circa l’autismo, si riscontra un maggior interesse ed aiuto da parte delle istituzioni rispetto al passato o no e quindi cosa sarebbe necessario facessero?

Forse sì, c’è un maggiore interesse da parte delle istituzioni, ma non credo che saranno loro a risolvere le difficoltà che, giorno dopo giorno, hanno i genitori o gli stessi ragazzi. Io credo che per migliorare la vita di chi è coinvolto in qualsiasi tipo di disabilità debba esserci un mutamento che parta dal basso, da tutti noi e, per far sì che tale mutamento avvenga, bisogna far conoscere cosa significa essere autistico ed è per questo che ho scritto Due Aprile.

7 – Ci puoi raccontare, se c’è, un aneddoto sul tuo libro?

La scelta dei nomi dei personaggi principali: i miei genitori erano indecisi fra Manuela e Simona e i miei suoceri erano indecisi fra Alessandro e Riccardo e allora io ho dato una possibilità ai nomi che non erano stati dati a me e mio marito assegnandoli alla mia coppia mamma figlio; invece Pietro è un omaggio al mio papà perché vedevo in questo personaggio la stabilità e la bontà del mio papà.

8 – Come ti descriveresti con tre aggettivi?

Schietta, intransigente, empatica.

9 – Quali sono le tue passioni e hobby?

Ovviamente amo leggere e leggo di tutto tranne i saggi, guardare le serie tv e i film con mio marito, ascolto molta musica quando sono da sola, mi piace guidare e parlare con mio figlio.

10 – Infine una curiosità: qual è stato l’ultimo libro che hai comprato e/o letto?

L’ultimo non mi è piaciuto e dunque non lo menziono! Uno degli ultimi letti, che invece mi ha soddisfatto, è “Il sentiero dei nidi di ragno” di Italo Calvino.

Biografia

Manuela Mannino, nata e cresciuta in Sicilia, vive a Lamezia Terme (CZ).

Laureata in Agraria, ha svolto molteplici incarichi lavorativi differenti fra loro.

Ha iniziato a scrivere nel 2015 sulla piattaforma Wattpad Italia.

Nel giugno 2016 pubblicazione racconto breve in antologia Premio Nazionale Themis di Bronte (CT), sempre nel 2016 vince il premio Wattys  con “DUE APRILE”.A gennaio del 2018 pubblicazione del romanzo “Anonima” con la casa editrice bookabook di Milano.Aprile 2019 finalista premio letterario Mursia – RTL 102.5 Romanzo italiano con “DUE APRILE”.Settembre 2020 pubblicazione di due drabble all’interno della raccolta #drabble – 60 storie in 100 parole edito da “I Parolanti”.A marzo del 2022 pubblicazione di “Due Aprile” con la casa editrice Scatole Parlanti.

Grazie di aver partecipato.

Alla prossima!
Gabrio

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